Divina sei tu, natura bella
Divina sei tu, natura bella.
Aureo mare di ondulanti spighe,
fulgente stella, di cui m’indoro,
mentre io miro le rose screziate
di voi sento il profumo dell’estate
e la melodia del fruscio sonoro
delle reste che fan le danze gighe.
Musica, spettacolo e natura
ossigenano la mente e il cuore;
m’ispirano la poesia più pura
mentre miro il sito incantatore,
che le affilate falci e rutilanti
presto deporranno al suolo
a mannelle e poi a gran covoni,
che a breve equini ansimanti
dall’aurora al chiù dell’assiolo,
scalpitanti ed al villano proni,
priveranno le spighe del grano
e il contadino col favor del vento
della pula e della fulva paglia.
Così vien fuor il pane quotidiano
a fatica e con qualche tormento
di chi braccio e mente travaglia
per nutrire anche i malviventi.
Divina sei tu, bella natura,
sei la migliore banca della terra:
noi seminiamo con sudati stenti
e tu poi restituisci a dismisura
ciò che l’uomo pone sottoterra.
Dal mio libro "Brio e Malinconia"