Sono il ricordo
della tua ultima visione,
il calore trasmesso dai nervi al cuore
da quell’abbraccio passato,
la rabbia provata
da quell’antica provocazione,
il pugno che chiuse lo stomaco
dall’eccitazione.
Mi credono diperso,
disintegrato, evaporato
e invece non sono che perpetua eredità
tramandata da un corpo ormai cadavere
ad un altro e a un altro ancora
per l’eternità.
Di ogni me stesso troverai tracce
ad ogni passaggio anche se non mi vedrai,
somme belle e macabre
appartenute a corpi
ormai ridotti in polvere.
Io esisto.
27 dicembre 2019
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