Dolce cadere.
Ho perduto, Cara, la mia battaglia,
e ho lasciato la presa dall'unico appiglio
per cadere dolce in questo oscuro vortice,
e il profumo dei gigli in fiore violenta
i miei sensi a monito dell'arduo destino
che mi attende, ora che ogni mia azione
è vana, ché nel cadere infinito mi ritrovo.
Ho perduto ogni forza, e tu sai perché,
ho bevuto la tua acqua senza pensare
al sapore che avrei trovato sul fondo del bicchiere,
non ho voluto vedere il rosso veleno
che avevi lasciato cadere, goccia su goccia,
nella bevanda che sbarazzina mi porgevi.
E ora pian piano m'abbandono a questo sogno,
di vederti un giorno insieme a me,
solo tu hai l'antidoto per risvegliarmi dal torpore
e far sì che l'immagine, al mio risveglio,
non sia mutata di fronte ai miei occhi.
Un sogno che diventà realtà
è la realtà che diventa un sogno.