Don Chisciotte
Dulcinea te ne sei andata
colpita dal rimorso
per il peccato commesso
ed io cavaliere valoroso
sto qui a cazzeggiare
adombrato ed ombroso
sperando in cuor mio
che tu Dama del Doboso
da me possa tornare
così che le mie ossa
ormai stanche
si possano ritrovare
con te a cavalcare
il mio Ronzinante
e non schiantarmi più
per un tragico evento
contro quei maledetti
mulini a vento
o attaccare pecore indifese
ai miei occhi orde saracene
nelle mie dementi
ludiche messeinscene
ora sono solo
solo per davvero
perché anche quello
che era il mio fido
e servile scudiero
m’ha abbandonato
in questa circostanza
per correre non so dove
maledetto Sancho Panza
e Cervantes se la ride
di queste mie disavventure
e con tocco di penna
sconfigge le sue paure
mentre io
ridotto a mal partito
inseguo ancora te
splendida Dulcinea
che so aspetti me
e da te arrivo armato
solo della lancia
eccomi
sono Don Chisciotte
signore della Mancia
ed ora non ci sono
né mulini né cani né pastori
né tanto meno
le orde selvagge dei Mori
e armato di buona creanza
tornato è pure
il fido Sancho Panza
e ci sei anche tu
signora del Doboso
ora sei mia
e t’infilzo col mio “coso”
e riparto per nuove avventure
lancia in resta
e come elmo
uno scolapasta in testa
vieni Sancho
muovi quel tuo culo
che io su Ronzinante
e tu in groppa ad un mulo
correremo incontro
senza paure
a splendide nuove
mirabili avventure