Donna martire
Cristo ascolta questi occhi
e dei miei lividi la storia
di un delirio reiterato
sotto l’ombra dei Tuoi giorni.
Le mie mani fredde e il pianto
consumato nel silenzio
di una casa senza nome.
Stanze accese dalle fiamme
d’uno sposo mio nemico
figlio di natura e forza
come un cane senza occhi.
Pronto alla giustizia infame
alle urla del mio ventre
che crisalide marciva.
Io che sopprimevo il tempo
grattando le unghie al seno
dentro il fragile riparo
di un sorriso senza vita.
Loro no, non mi hanno vista
sotto l’ultimo dei pugni
che il demonio gli ha concesso.