Pianura distesa
ti sono
perché mi scivoli
senza fine a posarti
dov’io l’estremo,
quel canto senza parole.
Un calice d’asola
a fasciarti dall’orlo,
e giù una pervinca
d’impronte d’acqua
persa, riversa.
14 gennaio 2019
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Si impara ad incassare, ma è un equilibrio nuovo ad ogni colpo, fino a quello fatale.