Dove hai portato i tulipani? (a Sylvia Plath)
Sei uscita dalla notte
su scarpe prossime alla neve.
La polvere accucciata dice
che siamo inutili
mentre tu scivoli tra veste e buio
dove la pace atterra
senza nessuno
se non il fuoco del sorriso
morso da inganni, acuta lastra
del non perdono a te
a che non puoi cambiare.
Se il nugolo scrittura e vita
l’hai seppellito, se
gonfio di errori è il mondo
e amori altrui
contro il destino che s’incrina
estrema congiunzione
di grido e pietra
allora ai tulipani si pieghino le sbarre
per la tua voce audace da far sgomento
e l'arco così tenero
mai dissipato,
di apparizione al vento.