Due Cento cinquantatre

Un bel busto intorno al mio cuore: ecco la chiave,
la cura!  Corretta la postura che compiace la
massa, la matassa soffriva di un osso sporgente,
un nano nella cruna apparentemente lisciata,
non piace il gibboso ardire del muscolo rosso.
Volevano vendermi il difetto ad un collare,
il prezzo era sano, ma non bastava a ferrare
le gambe, a steccare il dissenso, i piedi
facevano sempre la spola fra una carne
e la sua colpa. Allora ecco la gabbia che
vira la tendenza errata! La scuola per la
scoliosi di senno! Il mio cuore camminerà
meglio, batterà in tempo fra giorni, fra mesi,
messa la museruola al bastardo, il bavaglio
al ghiottone.
Che abbia il mio nome domani il brevetto?