Due Cento novantotto
Questa è l'estate di tutti gli amanti,
dei piccioni schiantati sulle strade,
grigie sindoni sotto le suole meccaniche
del lunedi, delle decalcomanie di farfalle
uccise dai bambini, tatuaggi di ali
rossastre in cui trovare i propri mostri.
E' l'estate che non sono più come ieri,
che vedo nelle rughe pochi semi e
nessun bocciolo, allora scavo più a fondo
e cerco radici, ma mi risponde sempre
l'uncino di un punto interrogativo.
Questa è l'estate dei cocomeri spalancati
come porte insanguinate, delle verruche dove
l'asfalto si stanca ed il catrame non sa
guarire, della tua attesa e del mio nome.
Ci incontriamo così, nella mezzaluna
di questa stagione furibonda, siamo la
trama di un merletto, una groviera di arnie
senza miele e la posa della cera,
una sola fiamma a liquefarla.