Due Cento quaranta
E poi mi chiedo quanto tempo impiegherò ad impararti,
a fare paginette del tuo corpo , a mettere esattamente
in colonna le ossa per cui sono perduta. Se questo
esercizio di lunga durata mi si addice o sono richiesti
talenti superiori ed un bavero cucito inversamente in cui
nascondere la soluzione che pacifica tutte le ipotesi,
e le equazioni. Mi chiedo solo se ho gli strumenti adatti
a disegnarmi nel tuo cerchio, a raggirare l'ostacolo
che non so tradurre, la lingua che non posso parlare
ma per cui fremo.E' sorprendente come ci abbia legati
improvviso un solo dettaglio, un dettato di coincidenze
di cui prendo ancora appunti che ripasserò da sola
per dirmi pronta, un giorno, al debutto sulla tua carne
quando, spellato il sipario, mi applaudirai alla tua vita.