Due Cento quarantuno

Questa era la vita fino a ieri: una coda di gatto aizzata,
un parafulmine a sentire la casa, il cappello di nubi
dietro la schiena, cento paure ed una forca a cui
accompagnare i desideri. Io credevo finisse tutto
là dove stanno i cancelli ed i muri a secco, seriche
gengive sulla corona delle strade, credevo che tutto
fosse questo poco di cui mi dicevo sazia nella
mia indigenza. Ma quando hai consegnato alla
porta il tuo nome, ho visto come si scansavano
i giorni dalla mia matrice per tentare una nuova
versione, la svolta, la chiave.Così adesso non so
se si può tornare a stare in attesa sul pavimento,
padrona dell'ordine che chiamavo perfetto e già
sbuffava con l'impazienza del bambino che vede
il pomeriggio di giostre nella mano ancora vuota.