Due Cento quattordici
Primo giorno senza calze, ho scoperto le carte,
ma non ti ho vinto.Ti ho sollevato dalla pelle
che avvampa, la strega ancora bianca si abituerà
al rogo della nuova stagione che abiura la nostra
pazienza. L'estate avanzerà con un passo
sciancato di fusa, con una rima sbadata,
con la bordura dell'orizzonte sfavillanti
per l'afa. Sono pronta: ho già congedato
per un giorno le parole dalla pagina, ho interrotto
l'inutile pastura che vorrebbe pescarti con un
amo smussato. So dal formicolio del mare
che arriveranno altre reti, si ammaniglieranno
a largo, un solo abbraccio ti prenderà meglio
e più a lungo del mio aspettarti invano
sul binario di un'onda a favore.