Due Cento sessantotto
Una al giorno, non di più: la parola è
dettaglio, indizio. Venitemi a prendere
prima che uccida anche l'ultima salubre
scintilla, è spiazzante il mio senno, uscito
senza ritorno. Vi sto seminando la via
di scoperte, che fate? Girate? Di qui!
Di qui! La pagina non è una tomba,
è un canarino: non bevetela, interrogatela!
Squittisce, canta, gioisce, grugnisce, gracida,
nitrisce, è nitrato d'inchiostro, intossicazione
furente, pozione di mostro, due zampe di grillo,
fiocina ed alambicco, coscienza di grillo ormai
muto e cecità a non finire. Ma questo è il prezzo
di chi dice: " Ho amato", di chi giudica : " E'sbagliato!"
Non sono sana, nè più bella di ieri che imbellettavo
il mio corpo con lo stupido talco dell'attesa. Amore
è quello che scende tra i rovi degli inferi a cercare
la rosa ed io ho questo invito: credete rinuncerò?
Avanti! Mettetemi ai polsi le vostre faccette di
scherno e stupore, io torno laggiù a prendermi
il mosto. Ho sete di vita, voglio essere folle,
ma rossa del suo richiamo .