Due Cento settanta

Il mio cuore non ha buone maniere:
è da rigattiere la sua scuola quando
accoglie il ciarpame e aspetta una
novella fermentazione, un tino assurdo
che sugge dalle vinacce come cercasse
sangue nelle pietre. Colleziona monili e
moniti, munizioni per guerre ormai spaiate.
La sua educazione è da monatto: trova sempre
un angolo di ossa, una tara bianca da sollevare.
Così si carica paziente, bandisce il malanno
e si spergiura sano ma si tace, povero illuso,
di esserne lui l'untore, la prima tosse.