Due come noi
Due come noi,
senz'argini alla mente,
piroettiamo in un'eterea danza,
su musica che giunge da lontano,
pregna di sussurrata melodia.
Libriamo lievi con ali variopinte di farfalle,
sulla magia di tal concerto;
ci scorta il vento,
nel regno astratto della fantasia,
irreale fascino d'un singolare incanto.
Bimbi giocherelloni,
giochiamo a nascondino,
rincorrendoci tra sprazzi di nubi dispettose
che stan scherzando, nascondendoci il sole.
Ma il vento le disperde all'improvviso
e ci lasciam cullare sull'onda del calore.
Tenendoci per mano,
guardiamo il mondo da lontano,
sporgendo oltre il balcone della notte.
Tremolii fluenti nei cuori solitari,
allorquando ci perdiamo in uno sguardo.
Dormiamo in un letto d'armonia,
assoluta sintonia di due anime in simbiosi.
Le gocce di rugiada sui calici di fiori,
dell'iride i colori strabilianti,
non ne copron i profumi,
viceversa li rendon gradevoli alla vista,
mutandoli in gioielli assai preziosi,
nel giardino degli Elfi, Folletti e beneamate Fate.
Esploriamo l'irreale bosco misterioso,
dove nascono mattacchioni Gnomi,
per spiarli e scoprirne segreti ed i misteri,
carpir dov'han celato le lor pentole d'oro,
sotterrate al termine della scia d'arcobaleno.
E giungerà il momento che lo cavalcheremo.