E ancora torno
E ancora torno nella casa muta
a cercarti nella penombra
degli angoli spogli
tra le pareti che tante volte
ci hanno visto ballare
anche senza musica,
dove appoggio l'orecchio
per sentire se ancora vibrano
della nostra allegria.
E ancora torno
e mi siedo al tuo posto
qui, sul divano sgualcito
che ci vide abbracciati
davanti ad un fuoco
a scambiarci il cuore,
a bere the caldo
a parlare di un libro
di un viaggio, di niente,
e che nella tormenta
ci strinse smarriti, sfiniti
eppur creduli.
Chissà se il divano,
le pareti, il tavolo,
il libro lasciato a metà,
il bricco del the
già sapevano della disfatta.
Io ancora torno
ma torna anche tu
che ti faccio una torta
che mangeremo sporcandoci il naso
di zucchero a velo.
Tu porta un pensiero di quiete
un tovagliolo per asciugare il pianto,
uno stuolo di sogni
che ho finito i miei
e due calici colmi d'azzurro
dei tuoi occhi di mare
che ancora c'è un brindisi
rimasto in sospeso.