E cerco ancora l'uomo
I was born…
Tentazione d’esordire così.
Se chiunque aspira a lingua d’universo
io non m’arrendo a seduzione o a voce
di massa mondo.
Riserverò una confessione
ma senza pentimento
a voi disimparanti l’italiano.
Volevo principiare
col dire intorno alla mia vita e dilungare
la provincialità
della città natale
e l’apatia dell’aria tossica
che ammorba dal vagito.
Ma non intendo far regali
di specchi a chi mi legge
né silurare
repetita, che più non iuvat.
“Suicidiamo chi sa il prezzo dello sfogo
chi più non riesce a sopportare sé
e più non si lamenta”.
Ecco lo slogan
per l’agenzia ideale e per la rete
per muri e quotidiani
locali. Ah! Se potessi uscire dall'anonimato!
Costretta sono a cautelare
l’offerta, andare in giro come Diogene
col lanternino
tenere orecchie tese la domenica
dentro ai confessionali
e frequentare
comunità di madri vittime
che morte dà coraggio.
Che spuntano dopo ogni pioggia queste
in complemento a quelle
in penuria
per disgraziati vivi.
Per me
è un continuo cercare:
e cerco ancora l’uomo.