È già mattino
arida luce, periferie del mondo
è già mattino là fuori
poggio un piede a terra cercando un po' di calore cammino nel buio
apro la porta e comincio a viaggiare
lontano verso non so dove
il sole è ancora basso sulla linea dell'orizzonte e non si vuole alzare
sento sulle mie spalle un peso enorme
sono i mille incroci del possibile che mi lacerano il cuore
e che scorrono in corpo come sangue nelle vene
camminerò questo nuovo giorno
come un cane randagio perso nelle periferie del mondo
annusando e
inciampando mille volte
cercando un tratto di strada senza buche e senza interruzioni
ma non è dato ai vagabondi come noi presso queste scoscese vie
di camminare in tranquillità e pace
qui si procede a vista e si spera nel Sole
che illumini questi versi, questi canti di gioia e di dolore
perchè a volte il poco che resta è solo questo eppure
la fede è grande, la speranza è la prima a vivere e l'ultima a morire e ci sostiene ancora e nonostante tutto
e queste povere e fragili parole
a volte sembra che abbiamo il potere di curare
a volte no
eppure oltre e nonostante tutto continuiamo a camminare
cercando il mattino e qualcuno da amare
siamo fragili stringe di un tessuto eterno
viviamo pochi attimi, giusto il tempo di guardare intorno
poveri ma liberi
come piedi che battono sul punto più alto di una dura salita
tamburi di liberazione nella notte più buia
siamo piccole a salvifiche scintille perse
nelle periferie del mondo
arida luce, periferie del mondo
è già mattino là fuori
poggio un piede a terra cercando un po' di calore cammino nel buio
apro la porta e comincio a viaggiare
lontano verso non so dove
e quello che deve essere sia