E m'accetto per quel che sono

Pellegrino errante

accurato e felice nei miei scarsi frammenti

mi vedo il risultato d'immense letture

luoghi beati ove rivivo e conduco la mente

verso il piacere e la sobrietà del mio essere
e farne antitodo ai mali d'ogni di

Là sento la fresca sanità dei miei pensieri

nel passare del tempo
che tutto deturpa e tutto cancella

là i ricordi scompaiono
in quel che non può più veder la mia vecchiaia

nelle parole che l'oblio rapisce e non posson più tornare

e là m'avvolge la gioia
di rivelare e descrivere le cose mie e del mondo

nell'orgoglio sublime di riportare l'uomo ch'è in me

tra le mura del vivere

tra gli affetti più cari
.
Cesare Moceo
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