E mi accorgo di essere un nuovo povero

Vivo nell'inquietudine
di perdermi nelle paure

e patire la povertà

con le frontiere dell'onestà
più volte spostate

anche divelte e poi rimesse

a rinsaldare il mio senso
di appartenenza alla vita

e intingere i pensieri nella memoria
a catturare i ricordi più felici

e trovare invece la dignità perduta
nel terreno della frustrazione

E cerco di capire chi siete voi
che avete corrotto i miei pensieri

e dite di conoscere
tutto quel che arde nel mio cuore

e mi costringete a subire tormenti interiori 

a cuocermi l'anima

assalito dal dubbio
d'aver mancato gli scopi della vita

sacrificata a rincorrere miraggi irraggiungibili
tra i sogni sparsi nella pietà

Mi tengo a galla confidando nelle illusioni

pur conoscendone la fragilità
a frantumarsi nelle difficoltà

e con la speranza di giorni migliori
aspiro a rifugi più generosi

per strappare
ai malvagi flutti della mente

il doloroso impeto nel quale
non dovrei più piangere

ma inveire contro il mondo intero

E allora vado in cerca
di un qualsiasi ricovero

e di un pezzo di pane anche azzimo

a potermi sfamare

e convincermi che siamo nati tutti
con gli stessi diritti e doveri

Mi ritrovo invece a divorarmi l'anima scotta

con lo sconforto d'intuire
d'essere stato derubato del futuro

di non esser stato mai vivo
.
cesaremoceo(c)