E poter volare ancora

Voluttuosa spira dell'amore,
rapenti alla sprovvista i sensi inermi,
nella frazione d'un solo istante,
ci eleva ai sette cieli, 
rendendoci liberamente prigionieri
fors'anche inconsapevoli pedine,
nel suo bramoso gioco dell'ardore...
... e dell'ardire,
attraverso sguardi dapprima sconosciuti,
vicendevolmente seducenti e dissoluti.
Trascinava, la carne, con istinto bestiale,
alfin di prender e possedere,
inibendo il desio di conceder fin in fondo,
per appagar l'altrui piacere, 
nel considerar il proprio ego.
Fin quando, ingannevole l'amore,
sa imbrogliare, insediandosi nel cuore,
instillando con sapienza goccia antica
sconvolgente l'io supremo 
che coinvolge pur la mente, 
nei pensieri convogliati verso l'altro.
Scoprir con meraviglia di scordarsi di se stessi.
Desideri di reciproche carezze
e di baci appassionati nascon vivi,
di contatti a fior di pelle, 
nei suoi brividi estasianti,
disgregando le paure preesistenti, persistenti.
Voglia assidua delle mani sì congiunte,
di specchiarsi nello sguardo conosciuto
a cercar quel sentimento testé nato.
E d'imprimere tal nome, dentr'al cuore sospirante.
Di volar con ali immense, 
fin a dove arriva il sogno ad occhi aperti,
prim'ancor ch'arrivi il sonno, 
fra le braccia beneamate.
Di carpir desiati baci dalle labbra altrui dischiuse,
per amarsi un'altra volta,
nell'accordo delle anime in simbiosi,
con l'intento d'onorare mero amore
di due corpi coniugati nell'amplesso, 
per poter volare ancora,
in un vol che sa d'eterno.