E... presunzioni
E si andiam fieri
di certi funesti pensieri,
rigogliosi e floridi
come crisantemi
appena sbocciati.
E viviam tranquilli
nel vanto d'amicizie
ispiratrici di crimini efferati,
senza che a qualcuno
importi delle angosce patite
da anime infreddolite d'amore,
quasi senza vita, morenti.
E così scorriamo i giorni,
felici delle disgrazie degli altri,
nei nostri viaggi senza meta
indifferenti alla memoria,
a sguazzare nell'assurda cattiveria
di pensare che tanto
chi muore muore
l'importante è che viviamo noi.
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Cesare Moceo 70N di Cefalù poet‐ambassador t.d.r