È questo?
Umori nuovi sul filo delle dita
da calze trasparenti e l’ambra desta
si divide tra amache e fiori dinoccolanti
ho visto perfino il giardino della luna
nel getto del sole: è giallo ginestra,
i baccelli mimano la tua bocca
quando mi chiami con nomignoli di cerva
l’acerba traccia di desio si espande in fughe
‐correre a procreare alberi d’oro? ‐ vieni a me
con mastice di polline.
Mi sento una scatola di api
sotto ciondoli azzurri, lacci di favo intorno
dilatano il venir meno
lascio che primavera abbondi,
planino le ciglia nel verde integrale
del tuo sterno d’attesa. È questo?