E siamo a settantanove (donne uccise)
Ed eccomi ancora qui,
seduto in nervose sembianze
sulla mia panchina preferita,
disperso nei miei pensieri
a riflettere sui pregiudizi
che abbracciano e incatenano
le menti più perverse.
E anche negli alberi
che mi son vicini,
nei loro rami,
somiglianti a braccia cadute
spiaciute dallo sconforto,
sento quasi un pianto
di perpetui lamenti
D'un tratto mi ritrovo
a parlare alle onde del mare
e subito mi sembra
che quei miei pensieri
se ne fossero andati là
in balìa dello sciabordìo
di quelle creste,
a nutrirsi e saziarsi di quella risacca.
.
Cesare Moceo quasi 70N di Cefalù poet‐ambassador t.d.r