E spero sempre che l'inferno faccia il suo dovere

Cresciuto senza nemmeno accorgermene,
ricordo il mio viso corrucciato,
d'adolescente inquieto,
con le spalle ricurve
a sopportar legnate
e gli occhi castani e ingenui,
unico tratto dolce
di un volto scialbo.
Ora,
quegli occhi nati stanchi
vivono di malinconia,
nel loro sguardo velato
con le palpebre rugate,
che battono esauste
a patire il peso dei giorni.
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Cesare Moceo 70N di Cefalù poet‐ambassador t.d.r