E vattene vecchiaia, non vedi ch'è ancora presto

Passeggio nel mio Paradiso canticchiando le canzoni che nascondono i miei ricordi e immagino in quell'andare desideri di riconciliazione con me stesso inventandomi immerso dentro impossibili sogni dove vivere in un significato diverso la mia esistenza libero dalle grate delle utopie dai drammi concepiti dall'anima e dall'etá quasi in balìa della sua incoscienza naufragata nel mare dell'indifferenza e dell'abulia senza sentimento E scaccio lontano ogni pensiero di vecchiaia rivestita d'abiti consunti con la pelle lasca e penzolante con le labbra cadenti e senza risa e la lingua a non pronunciar più parola nella voce roca di silenzi nei giorni cisposi e senza ore che veloci vogliono corrermi incontro . Cesare Moceo poeta destrierodoc @ Tutti i diritti riservati