E venne e finì
E venne il mondo d'ottobre
e venne dal freddo e dal gelo,
portando con sé grigie gocce di pioggia
e venne dal cielo.
E venne sui campi imbiancati,
e venne con mille alluvioni,
sui pranzi dei terremotati,
dal cielo dei Santi e pace non ha.
E venne sui monti e sul mare,
li senti quei fischi che fa
correndo fra felci gelate,
fra portici e strade là, nella città?
E venne il mondo d'ottobre,
di grigio e d'argento vestito,
e venne e la gente si copre
dal vento che tira e dal freddo che fa!
E venne dal nord,
a suon di tamburi cupi,
come fan nella neve i lupi
e venne dal nord
come i passi della notte,
come i primi tasti di un pianoforte.
E venne dal nord...
... portando un valzer da ballare fra noi,
fra gli ombrelli bagnati di pioggia e i tram
che schizzano l'acqua ai passanti!
Come le foglie che cadono giù
dai rami degli alberi secchi
e come fa il fumo dei motori rombanti!
E venne il mondo d'ottobre
e venne dal freddo dal gelo,
e venne di grigio vestito: uno smoking,
cravatta e cappello di seta!
E venne giù ornato di neve,
carezza la cima dei monti
e sbuffa sul mare più greve
e ora la spiaggia che bella sarà!
E venne il mondo d'ottobre
e venne con mille alluvioni,
e nei cappotti imbevuti
già si nascondono mille illusioni!
E venne... e venne e venne,
e venne, venne da lì,
e venne e venne e venne,
venne, venne e finì!