Ecce homo

S’ode il lamento del coro
In lontananza
Dai toni grevi, ritmato
Ondeggiano i corpi
come lo sciabordio dell’acqua di mare
che aspetta, al buio, la luce dell'alba
Silenzio tutt'intorno…

La gente ammutolita
rivive il dolore del Cristo trafitto
Si batte il petto...il pentimento
Vuole rimuovere l'efferato delitto
L’innocente che amava predicare il vero
Deriso, umiliato, flagellato, crocifisso
Abbandonato!
Solo vergogna
per non aver alzato un dito
e fermare il boia
Ha osannato il ladrone
Lui non incuteva timore
Ora vuole patire, soffrire, piangere
Si dispera, affranta dall’immenso dolore
E chiede perdono...si affatica
a piedi nudi a cercarlo, ad adorarlo
Lo copre di pietà...
Risorgi, risorgi, risorgi!
Vuole sperare, la gente oramai allo stremo,
ch'egli possa mantenere la promessa
di rinascere, di salvare l'umanità incredula

Non si può uccidere impunemente un innocente.
La colpa va espiata
Si ripete così il rituale della passione.
La lacerazione della morte
La speranza della resurrezione
Tormento quotidiano, infinito, eterno
La grazia va conquistata, meritata

Ecce homo!