Ed ecco
Ed ecco che solo da ieri, io sono più vecchio di te. Tu fermo, laggiù, a quella sera che il male ti colse improvviso. Ed io che continuo la strada nel tuo ricordo, di primavera in primavera. Sereno ed immobile in un accennato sorriso, mi appare il tuo volto. Ascolto nella memoria, il fischio, un sibilo a labbra serrate, che usavi talvolta a chiamarmi, se ti ero lontano, senza gridare il mio nome. Ti incontrerò, padre, e non so dove e come, quando il Cielo che solo scandisce i miei passi deciderà che si chiuda il mio tempo. Fa che risenta l'antico richiamo, se finiranno le mie giornate.