Ed io taccio
Sentirsi tornare la vita dentro
guardare fuori
chiudere gli occhi
avvertire allargarsi dentro il respirare
bianche nuvole
s’espandono sul mare
gocce di silenziose luce
gessetti chiari a ridare
colorate fantasie al giorno
sentirti tornare la vita dentro
ascoltare un vocìo antico ed amico
che l’aria ti porta tra la tenda dentro casa
voci di conosciuti venditori di frutta e pesci
gente che si guadagna il pane
col quotidiano andare per paesini
sotto l’acqua e il sole
allentarsi di un tempo che riveste ad ogni istante le lancette
fermarti silenziosa a guardare il mare
immobile liquidità senza più onde
ritrovarlo amico nel suo riposo senza alcun rumore
lontana la confusione in un settembre arrivato piano
che muto, t’entra accarezzandoti dentro il cuore
sentirsi tornare la vita dentro
nei gesti quotidiani della gente
sacchetti della spesa in mano
che ferma ai crocicchi delle strade
si racconta di tutto e di niente
scambio d’umanità che fila lento il filo
del sentirsi parte d’esserci
in questo mondo indaffarato
dove a volte l’ansia e le ferite
bendano stretti corpo ed anima
abbassare sorridendo gli occhi
sui portoncini delle case dei pescatori
dove le donne tre volte al giorno lavano
pezzi di marciapiedi dinanzi all’uscio
un modo antico per passare il tempo
per parlare di piatti da cucinare e di mariti in mare
e scope all’aria ad ascoltare….
Sovrano il silenzio riunisce in questo vivere
l’uomo ai suoi vissuti
In fondo al mare
una torretta araba
estremo baluardo di terra
difesa nei secoli dall’invasore
raccoglie come sempre i miei pensieri
nella tempesta e nel silenzio quando la tregua
finalmente mi ridona pace tra l’antico e il nuovo
La saluto silenziosa
mura d’empatia ai travagli umani
Sigillo solitario
scivola sulla mia guancia una sola lacrima
Ed io taccio