Era bella
Natia stella del borgo arroccato,
era bella, Principessa di tutto e di niente,
nel calcar il declivio sinuoso, per bagnar sì candore di piume.
Agognava un incontro regale, come in tutte le fiabe sognate.
Dalle membra d'un cigno aggraziato,
in flessuose movenze,
sbocciava l'incanto del fascino innato.
Sprazzi d'arcobaleno, nell'iridi screziate,
acquose pietre trasparenti, nel resto dei suoi occhi rilucenti.
Lo sguardo suo spavaldo, assorto negli squarci d'orizzonte,
volava in alto, intanto ch’ea chinav’altera e fiera
‐ qual vestale immacolata ‐
abbigliata di purezza, nella veste castigata,
allorquando, strappandole le vesti e 'l sorriso,
rudi mani le sottrassero 'l mondo intero,
fomentando urla e pianti disperati,
i cui echi rimbalzavan sull'acque gorgoglianti,
pria di morir annegati.
La sua virtù annaspava, nel mentre ch'ea implorava,
per non subir il demoniaco sopruso
di quell'immonda bestia su due piedi,
cui repressi tabù fors'eran alla fonte,
incrementanti ossessioni e perpetranti infamie ossessionanti,
in squallidi momenti depravati.
Viscerale desio d'istantanea morte, 'l triste femmineo pensiero,
a implementar rimedio allo spettro d'un futuro strazio certo,
senza scampo e ineluttabilment'eterno.
Rea impenitente di pudore,
violato e immolato sull'altare dissacrato,
riversa sulla riva imbrattata di sangue
‐ la mente perduta nel nulla ‐
riflettendo se stessa nello specchio fluviale,
vide 'l cigno
trafitto e sporcato dal bieco peccato
e osservò le sue piume, non più bianche ma nere,
sotto 'l cielo ammantato di male...
Al pensiero funesto, era sordo!
L'imbrunire, ch'intanto era sorto
oscurando l'acque sornione del letto del fiume
‐ ponderato "appropriato all'eterno riposo" ‐
scatenò la coscienza confusa, nel suo sguardo ormai spento
evocant’esistenza dissolta
‐ simil fiamma d'un mozzicone, annientata dal lago di cera ‐.
Rizzandos'in piedi a fatica,
risalì 'l sentiero sterrato col cuore vilmente spezzato.
Un'ombra attendeva, dubbiosa...
La sua falce impietosa era pronta,
ma non ebbe ragione d'alzarsi sul giovane capo reclino,
onde mieter la vittim'arresa alla sorte...
E la morte perdente riprese 'l cammino.