Era Quasi Mio Padre
Il fiume della vita
Da veloce scorre lento
Sordo e silenzioso.
Nell'aria cupa d'agosto
Non si ode più
Lo striscio dei rettili
le rondini si sono levate alte.
Il giorno cede la sua luce diffusa
Tace ogni cosa sulla terra arida
Si dorme quasi il sonno dell'abbandono.
Il suo viso pareva dirmi:
Sento che è finito
Il gusto per la natura.
La mia vita è un ingombro!
Ed io vi prego:
Niente lacrime,
Non piangete sul presente
Tanto meno sul futuro!
Non innalzate preghiere
Aspettandovi elargizioni
Il randare inizia e finisce.
Io godo alla sola idea
Del richiamo selvaggio…
Vi prego gente:
Non innalzate preghiere,
Voi sapete il perché…".