Ero con te
Nello splendore mattutino di quella fine maggio,
c'incontrammo e incrociammo il nostro sguardo.
Poi ci amammo, come naufraghi dispersi tra marosi,
burattini appesi a fili,
dimenati senza sosta nelle acque invereconde
dell'oceano smisurato della malasorte,
che s'aggrappano a vicenda dacché rimanere a galla,
avanti d'avvistar sicuro approdo da cui trarre conforto.
Carnale conclusione naturale
d'un amor spirituale ch'era nato.
Ti guardavo e mi guardavi,
nel silenzio sol gli sguardi raccontavano di noi,
nel reciproco desio di rivelarci fino in fondo,
mera realtà, poco prima, solo un sogno.
Ti bramavo e mi bramavi,
nello sfiorar l'altrui corpo seminudo,
nell'alitar reciproco, esalato a fior di labbra,
nei baci e negli abbracci circondanti,
nel mentre il tempo scivolava come sabbia.
E poi ancor la chioma scura appoggiata alla tua spalla,
in quell'attesa che correva via impietosa,
sensazione di mera tenerezza improvvisa,
scopristi in te, con grande meraviglia.
Mi allontanai da te, inevitabilmente troppo presto,
intanto che, col gesto, mi donavi il cuore...
Ero con te, fino a che s'avvide il calar del sole,
nel giorno che tendeva all'imbrunire,
onorando la notte nel cupo suo avanzare,
scomparendo in essa, come atto d'amore.