Estasi

Ascoltando le sublimi
note da Orfeo concepite,
effuse dalle corde vibranti
di una dolce chitarra
raccolte con dovizia dall’aria
e protese nell’aria con generosità,
con gli occhi chiusi
immerso tra i colori estremi
di un variopinto tramonto
di un pallido autunno
alzai lo sguardo verso il cosmo
dove regnavano
serenità, limpidezza, trasparenza,
soprattutto armonia
generata da naturale simmetria,
lontano dalla bassezza
e dal grigiore umani.
Mi incantai
e desiderai di me
ogni cosa
che dottamente
avevo innalzato.
Scoprii di me
mentre assaporavo,
guidato soavemente
dall’amico Morfeo,
quelle dolci note
la mia colta gradevolezza
mista a raffinatezza
ricercatezza direi,
apprezzai poi
con un pizzico di
scaturigine ironica
la mia polla romantica.