Poesia
Fantasmi
Le larve che soffiano in me nel notturno quietar della vita, scuotendo il mio incedere lento dove sono festuca nell'aria, fan mutare il verbo soave in un trucido auspicio luttuoso. I deserti rinvengono e tacciono dove luce già si posava, partorendo copiosi germogli di sembianti parole d’amore. Il sommesso rifugio dell’onda, tra le orribili piaghe del tempo, dove ho letto con flebile voce l’ansimare di un caldo piacere.