Ferro e oro

Ti sto parlando
e parlo di visioni
allucinanti abbagli
e riferisco
di stare attento
alle gialle sfumature.
Son vere solo quelle
ch'eran già così
prima che l'acqua
impattasse sopra il lucido
rompendo gli argini
dell'umano dilagare.
Brillan carati
e non la ruggine
che mangia le miserie
dentro ai cerchi
guadagnando metri
che si mordon la coda.
Ti sto parlando
coi buchi sottopelle
che lentamente
mangiano il mio sonno
bagnato non già d'acqua
ma di sangue
metallico a piacere
quanto basta
ad allargare
cerchi di dolore.
Apri l'ombrello
prima che l'acqua scenda
con i suoi denti
aguzzi ed aguzzini
ad inchiodarti
e divorarti il cuore.