Fila

Non ho più tempo per i cirri di mare pettinati
da una coda di brezze, nè più  desiderio di sole,
sguaiato giostrante sui davanzali sbiancati come ossa.
Io voglio e voglio la mia pace di poche leggere nidiate
aggrappate alle braccia e contro il vento, quel frinire strano
tra ugola e monte che fanno le prime  mattine di uva,
quando si preme il cuore in un tino e i tralci sfiniti
partoriscono senza urlare.