Fiori d'asfalto
Un timido mazzetto di margherite mi sorrise tra i tergicristalli lesti sul parabrezza a scansare via la pioggia che schiaffeggiava il lunotto.
Erano lì come se ridessero e giocassero sotto la furia di un temporale che sembrava voler portar giù tutto il grigio del cielo.
Legati sul guard‐rail con un nastro blu interrotto da intense risate di giallo e di bianco si lasciavano attraversare dalla pioggia carica del dolore e della rabbia dei vivi.
Col sorriso impudente dei vent’anni raccontavano senza voce di una notte troppo lunga da percorrerla tutta d’un fiato e di una vita troppo breve da consumarla in un attimo.