Firenze
Firenze era…
Acquarelli di sole e profumi di rosa
mentre si stagliava agli occhi, fiera e preziosa.
Lucevano mura di sculture e antichi detti
ché magica luce illuminava i rossi coppi dei tetti.
Distesa sull’Arno, ancora addormentata
nell’inatteso caldo sole d’autunno,
come l’avevo già sognata.
In antiche paludi Cesare seminava il suo avvenire
per lasciarlo ai posteri scoprire…
Nelle sue sculture, tra le sue mura feudali
lungo i percorsi di giorni speciali
ombre giocavano…
mentre sacro e profano si mescolavano
insieme alle figure di Matilde di Canossa
e del poi Sovrano, il Barbarossa.
Immagine lucente, S. Miniato
restavi a contemplarla senza fiato
si consumavano i minuti in emozioni
per avvolgerti in struggenti sensazioni…
Storiche lotte di Guelfi e Ghibellini
nei vicoli che ci vedevano vicini
lasciavano visioni di immagini nel cuore:
“Firenze,
mai avrei creduto, di darti tanto amore!”.
Dedicata ad una delle Città D’Arte tra le più belle del Mondo, patrimonio dell’Umanità.