Fiumi di cristallo

Nel galateo a cui ci atteniamo

chiedere con occulto entusiasmo
al culmine di ogni decorso

prove di consapevolezza
senza alcuna attenuante

Noi

che guardandoci allo specchio
vediamo le rughe della nostra età

della nostra sensibilità
che ci fotte tanto

a tal punto che altri ne approfittano

E ci ritroviamo dinanzi all'ignoto

e dall'ignoto siamo minacciati
nell'odio causato da ciò che ci odia

Noi

testimoni privilegiati dell'Umanità

a vantarci di quel che ci rimproverano

e ci stupiamo d'ispirare sacre felicità

Noi

che non vogliamo essere altro
che uomini del nostro tempo

a scaldarci e raggelarci tutti
con le stesse estati e gli stessi inverni

e realizzarci correndo scapestrati
nel ricordo dei nostri giardini fioriti

seminati a parole profumi e suoni

che germogliano ogni anno
attraverso i sentimenti bagnati dall'amore

E nel morderci della vita

quando il nostro pianto
sarà condito da lacrime amare

nella terra dei servi

ci ritroveremo tutti
assieme a chi ci ha amati
.
Cesare Moceo

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