Foggy

Non voglio più ciò che non ti conosce: una stanza senza la tua pelle,
un pomeriggio disossato dalla tua voce,  corazzate di nubi arrugginite a manca
a cui  non arriverà la carezza nera del tuo sguardo.  Non voglio più niente
se è niente di te.  E vado cercando dettagli che ti facciano un pezzo alla volta:
tu che sei mattina e nebbia, un gomitolo di freddo sul divano e ciglia
mosse dal sonno inquieto. 
Voglio essere in ciò che sei, essere  come mi farai indossare la tua carne.