Più che vivere è dormire, sognare nel mare
Dove nuota l’inconscio ed io posso approdare
E cercare un riparo dall’oscuro e la rabbia
In tramonti di perla che profuman di nebbia.
Più che viver è dormire, respirare quel mare
Non sentire il veleno delle giornate amare
Che riversano il fiele nelle vene dolcemente
Ed oscurano me, il corpo e la mente.
Divino Paradiso che svanisce al mattino
Tu m’illudi di gioia, di infinita irrealtà
Che non trovo in questo bicchiere di vino.
L’infinita mente non si sazia del niente
E del tutto riverso dall’umana crudeltà
Ma di un sogno che duri infinitamente.
18 febbraio 2008
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