Fuoco.
Fuoco, che illumini il mio viso
e degni spettatori fai de miei occhi,
caldo amico dalla mutevole figura,
che scaldi le mie membra stanche
della quotidiana freddezza dell'Essere.
Fuoco, che repente t'inerpichi
ovunque tu voglia,
senza chiedere permesso alcuno,
senza guardare negli occhi l'Uomo,
evitando ogni affezione di pietà.
Fuoco, che sei seme essenziale per la vita,
e macchina di morte e distruzione,
e nella tua ambigua ed affascinante
esistenza catturi fisso il mio sguardo,
che in te trova magico strumento,
compagno dei pensieri più oscuri e proibiti,
che alla luce del sole
mai avrei il coraggio di fare.