Furie d'Asfalto
Tra il vento sfiorato dagli pneumatici ardenti,
Sotto il cielo rapido, dove il destino si fa strada,
Coloro che sfidano il tempo, in corsa frenetica,
Sono gli arditi conduttori di vite sospese.
Guidano con la danza dell'acciaio,
Sulla sinfonia dell'asfalto che freme,
Sorpassi azzardati, velocità sfrenata,
Nella loro corsa, il mondo si perde.
In cabina, il cuore pulsante di motori,
Sotto il tetto del cielo, una danza di attimi,
Chi sono costoro, d'anima elettromagnetica,
Tra il rischio e l'essenza, tra il qui e l'oltre?
Sono i poeti dell'autostrada, gli eroi senza spada,
Nella loro corsa, inseguono il tramonto,
I sogni dipinti sul parabrezza, destinazioni incerte,
Chi sono costoro, se non viandanti dell'asfalto?
Eccoli, passano come comete sfuggenti,
Tra curve e rettilinei, tra luci che s'inseguono,
Sono chiari nell'ombra, il motore è il loro cuore,
Chi sono costoro, se non viaggiatori senza meta?
Sotto il cappello di cielo, nelle mani il volante,
Sognano di sfiorare le stelle, di volare oltre,
Chi sono costoro, se non capitani di strada,
Naviganti dell'ignoto, nelle notti illuminate.
In questa danza frenetica di velocità,
Si svela la loro essenza, la loro verità,
Sotto il peso delle scelte, tra sorpassi azzardati,
Chi sono costoro, se non poeti dell'asfalto?