Generale
Non fu certo la guerra
a sbraitarti negli occhi lacrime impotenti.
Facevi da padre
ai ragazzetti che sognavano la chiave
della fine d'un velenoso inverno.
Non vedevi l'ora di lasciare il fucile
a dormire
per tornare ai tuoi orti a zappare
il dolce sapore di montagna.
Non fu la croce d'un uomo
a impedirti di pregare ogni giorno.
Sentivi le campane
scandire le esplosioni e le raffiche
di fuoco.
Una parte di te moriva
nel volto di una terra graffiata dal filo spinato.
Lottare per resistere
e per esistere
in preda alla fame e alla paura,
solo per un pugno di storia
che sbadiglia tra le nuvole.