Giovanna di Castiglia
E’ pericoloso di questi tempi essere sinceri: c’è una verità pubblica, una fede. I Re Cattolici lo sanno, illustri sovrani, esempi di virtù. Dissero: ricorda, la nobiltà ha i suoi obblighi, sposa l’abulico Asburgo, l’eletto del nord, adempi il tuo dovere! Ed io, ligia all’autorità, obbedii. Non avevano previsto, infelici, la variabile assurda dell’amore. Riempii il mio vuoto così: amai Filippo, la beltà sua, che i fati aspri mi sottrassero. Unici conforti, i figli, anch’essi via: empio furto per la ragion di Stato. Non restò che la mancanza e fu gioco facile al Re esautorarmi, dirmi pazza e l’ampia tristezza ora davvero follia diventerà.