Cadono gli occhi al sonno,
ignota l’idea d’ essere
gli alberi e la notte
sfiorano il respiro.
Fronde scarabocchiate
tolgono materia
all’ impastato silenzio.
Nell’ospizio delle civette
adatto corpo ed anima
al filare delle illusioni.
Come un malato a termine
Il battito del cuore
singhiozza silenzio,
cerca il seme della luce
nei versi già tracciati
dalla preghiera del padre,
"e gli alberi e la nottenon si muovono piùse non da nidi".
16 dicembre 2005
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Guai se al mondo non ci fosse più gente da disprezzare. Sono tanti coloro che si compiacciono nel giudicare gli altri dall’alto in basso, solo pochi hanno capito che la più raffinata risposta al disdegno è nel saper tacere. Se non dici niente, nessuno ti chiederà di ripeterlo.