Gli occhi di mia madre
Gli occhi di mia madre sono.
Uno specchio,
sul quale troppo spesso lascio depositare polvere,
incompresa,
taciturna.
Sono.
Un fiume,
intento a trascinarsi dietro detriti di ricordi,
generati da sogni,
franati.
Gli occhi di mia madre sono.
Una luce,
la quale si accende e spegne, a seconda,
benchè porti una terza.
Sono.
Un colore,
che da bambino non sapevo mica bene disegnare,
riuscivo solo a vederlo,
a intuirlo.
Gli occhi di mia madre sono.
Suo padre,
mio padre,
sua madre.
Gli occhi di mia madre hanno.
Cambiato la forma, grattugiati dai giorni,
lasciano una scia di sale che ha condito il sentiero,
al predatore che non torna.
Hanno.
Perduto quell'infinito orizzonte,
sono tornati bambini,
può tradirli solo la mente.
Agli occhi di mia madre sono.
Un bambino,
deluso come un uomo
freddo e imponente come un Duomo.
Sono.
I decimi che ha consumato su di me,
cercando,
quello che non sono stato e che mai sarò.
Gli occhi di mia madre mi.
Sorridono ancora,
come a proteggermi dal riflusso,
dell'aurora.
Mi.
Guarda, abbassando lo sguardo,
che è come una voce,
che non dice.
Non ho mai pensato che degli occhi di mia madre,
un giorno, dovrò farne senza,
polvere e silenzio sono comunque un sinonimo.
Di speranza.