È un grano la vita
lo stesso di un rosario
a cui perori il grazie
Lo stesso a cui profondi
il "grazie" per l'oggi
che hai vissuto
per il domani
che vorresti vivere
per l'ora che ti incontra
e ti sorride, ancora.
Ancora.
3 aprile 2016
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Chi è avvezzo a mettersi in gioco, chi nella propria vita ha ripreso a vivere dopo la distruzione della stessa, chi ha dovuto risorgere dalle ceneri di sé stesso e del proprio mondo, chi è morto ed è risorto, chi dalle sue macerie ha colto i pochi germogli e ne ha fatto profumato giardino, chi ha visto nelle frange del buio quell'esile parvenza di luce: ‐ diafana, lontana, impalpabile‐ e ne ha rubato la potenza. Non si spaventa davanti a nulla.