Grigiori di un vicino inverno.

È forse
perché ho vissuto ai margini,
sordido e povero,
che descrivo la mia interiorità,
cosparsa più di lamento
che d'allegria?
È forse perché il mio istinto
di conduttore di greggi,
nato con me,
si è conservato nel tempo?
E sarà forse per questo
che in queste verità così palesi e dolci, i miei giorni,
rivestiti di bianco e di nero,
dove si alternano Sole e Tenebra
e dove non mi faccio accecare dall'uno, né ho paura dell'altra,
vanno sfumando
nel grigio argento degli anni?
.
Cesare Moceo da Cefalù al mondo quasi 71n poet‐ambassador t.d.r.